
Al parco ornitologico della Langue de Barbarie il Senegal ci regala una splendida giornata di sole, una di quelle che, mentre solchi il fiume con la barchetta di legno, ti fanno chiudere gli occhi, tirare la testa indietro e offrire il volto al cielo, perché ti possa baciare, perché ti possa riempire di quella sensazione di piacere per tutti i mesi avvenire.
Il parco è costituito principalmente da una lunga lingua di sabbia che separa il fiume Senegal dal mare, nei pressi della città di Saint Louis, a nord di Dakar. La lingua, larga poche decine di metri, è popolata da uccelli di tutte le razze: cormorani, gabbiani, fenicotteri, sterne, aironi, gazzette. Il punto più spettacolare è la foce del fiume, dove la sabbia si fa bianca e fine, la luce accecante e gli uccelli oziano prendendo il sole tra gli enormi granchi che zampettano sul bagnasciuga. Di qui c’è il fiume, calmo e pacifico, di là il mare, impetuoso e mosso. I due si incontrano pacificamente e si fondono, sotto lo sguardo vigile dei pellicani, goffi e nobili allo stesso tempo.
Un pellicano nero dondola in disparte, ghettizzato forse per il colore delle piume. Un granchio grande e grosso, molto più grosso degli altri, gli si avvicina e, stretti nelle loro diversità, si fanno compagnia.
Altre tappe del viaggio in Africa
In Senegal: Dakar, Isle de Goree, Lago Rosa, Saint Louis, Langue de Barbarie, Touba, Joal Fadiouth.
In Mali: Bamako, Djenne, Timbuktu, Segou, Pays Dogon, Mopti.
Posted on 28 settembre 2011
0