Il ritratto di Maurizio Galimberti

Posted on 18 Maggio 2014

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L’approccio è stato timido, via mail, ma in un certo modo spavaldo (contattare un grande artista, un artista che stimo molto, chi sono io?). La risposta è stata immediata. L’incontro è avvenuto non più di un paio di settimane dopo. Il risultato esplode sulla parete di casa mia.

Maurizio Galimberti è uno dei fotografi più importanti al mondo, ha saputo trovare una sua strada originale e farla diventare un segno distintivo, una firma (copiata e ricopiata da molti), utilizzando la fotografia istantanea, la Polaroid.

Le sue Polaroid singole (con interventi in fase di sviluppo) raccontano in maniera pittorica un momento che non è documentato ma è raccontato, è altro. Mi ci sono imbattuto per caso, nelle ricerche che sto facendo sulla fotografia istantanea e me ne sono innamorato, sognando di averne una a casa mia.

Polaroid singola

Polaroid singola

Polaroid Singola

Polaroid Singola

Poi ho scoperto i paesaggi destrutturati, tante Polaroid che raccontano un mondo come un puzzle con un risultato che ha a che fare con il futurismo, con il ready made, che ha a che fare con l’Arte.

Paesaggio

Paesaggio

Paesaggio

Paesaggio

E poi ecco i ritratti che hanno reso Maurizio Galimberti famoso in tutto il mondo. I volti si moltiplicano, si scompongono, s’intrecciano: esplodono. La sua macchina istantanea ha fotografato chiunque: Lady Gaga, George Clooney, Sting, Johnny Depp. E in quei visi, non in posa, lontani dai riflettori, ci intravedi qualcosa che non si trova nelle altre foto.

Ritratto di Lady GaGa

Sting

Sting

Johnny Depp

Johnny Depp

Ho chiesto a Maurizio Galimberti di fare un ritratto a me e a mia moglie.

Un atto di presunzione bello e buono.

Lui ha risposto di sì.

E’ venuto a Roma una sera poco prima di cena, ci siamo incontrati a casa mia. Non serve un set, non servono luci per i suoi ritratti, non servono fondali, basta il volto. Prima di scattare abbiamo parlato di Fotografia e di Arte, e lo abbiamo fatto anche dopo, a cena in una trattoria romana sotto casa.

Ha scattato per venti minuti, forse di più. 140 Polaroid, molte di più di quelle che avevamo preventivato. La sua macchina con un obiettivo macro si appoggia quasi al volto, ne cattura ogni piccolo dettaglio ma senza morbosità: nel prodotto finito si gode l’insieme e il particolare sembra scomparire.

Scatti

Scatti

Scatti

Scatti

Non c’è rapporto con l’obiettivo, non c’è posa, non c’è finzione, seppure la costruzione sia maniacale e precisissima. Ha scattato con doppia esposizione e le foto che uscivano dalla pancia di quella macchina, a gruppi di dieci, sviluppavano sotto i nostri occhi un colore seppia caldo e pittorico. Qualche settimana dopo Galimberti ha comunicato di aver finito le sue scorte di pellicole Polaroid, ora scatta con le Impossible e i risultati sono ugualmente pazzeschi, ma il sapore antico delle foto scattate con le Polaroid è difficile da uguagliare.

Alla fine della sessione di scatti Galimberti ha composto la foto sul nostro tavolo, era come assistere ad un poeta che scrive una poesia o ad un musicista che compone una musica.

Composizione

Composizione

Firma

Firma

Ci ha detto che ci assomigliamo, io e mia moglie. Non l’ho mai pensato ma dopo che ce l’ha detto ho iniziato a ragionarci. Forse ci somigliamo soprattutto per il nostro carattere, che si legge dalla foto che ci ha fatto.

In quella foto io e mia moglie sembriamo una cosa sola, non si capisce dove finisco io e dove inizia lei, e la cosa mi piace tantissimo, racconta dell’Amore.

Ritratto di coppia

Ritratto di coppia

Eccola lì la foto, campeggia enorme in soggiorno, dove ci eravamo detti che non avremmo appeso niente, che ci piaceva il vuoto del muro. Ora ci siamo noi, e ci piace tanto.

Grazie Maurizio.

(foto di backstage di Luigi De Pompeis)

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